Peperone [Capsicum annuum]

Le soluzioni per un piano di difesa completo

In Italia sono circa 10mila gli ettari coltivati a peperone, di cui circa il 20 % in serra e la restante parte in pieno campo. È un ortaggio prevalentemente destinato al mercato interno, tuttavia, in determinati periodi dell’anno l’Italia è costretta ad importare prodotto dall’estero. Gli areali in cui la coltura è maggiormente diffusa sono le regioni meridionali: Sicilia e Puglia in primis, seguite da Campania e Lazio.

La possibilità di impiegare differenti tecniche, dal pieno campo, fino alla coltivazione in serra, anche operando in fuori suolo, rendono questa coltura estremamente flessibile, e potenzialmente coltivabile in tutto il territorio nazionale. La disponibilità varietale è ampia, dalle varietà dolci a quelle piccanti, a forma allungata o quadrangolare, di piccolo o grande volume. Il mercato bene accetta la varietà Lamuyo, ovvero il classico peperone grande, squadrato, di colore rosso o giallo a maturazione. È una solanacea sensibile al freddo, che si avvantaggia di terreni molto fertili e ben drenanti, al contrario mal sopporta squilibri nutrizionali e terreni soggetti a compattamento.

La difesa si attua con anticrittogamici per il controllo delle malattie chiave del peperone, quali botrite, la tracheomicosi e la cancrena pedale e con insetticidi per il controllo di lepidotteri come nottue e piralide. BASF conosce le problematiche di questa coltura ed affianca gli agricoltori nel controllo delle principali avversità. La gamma di soluzioni a diposizione comprende i fungicidi Dagonis® , efficace contro oidio e alternariosi, Scala® efficace su botrite, Signum® per botrite e oidio e, Vivando® , lo specialista nella difesa contro l’oidio. BASF offre lo strumento atto al controllo delle infestazioni dei principali entomofagi del peperone: Alverde® .

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