Carlo Cherchi

Direttore del Consorzio di Tutela dello Spinoso Sardo

Io faccio parte del Consorzio, già da prima che nascesse: ne ho curato tutta la parte di riconoscimento, ottenuto qualche anno fa. Composto da 32 aziende di produzione e 11 di confezionamento, oggi questo Ente svolge un ruolo istituzionale di tutela e promozione del marchio. Siamo molto vicini ai soci produttori.

Insieme, affrontiamo tutte le sfide per permettere allo spinoso di vincere la competizione con gli altri tipi di carciofo presenti sul mercato, che meglio si adattano ai ritmi di vita moderni, essendo più facili da utilizzare.

Quello che ci salva è che il nostro prodotto è unico e diverso dagli tutti gli altri. Ha il capolino molto tenero e presenta un perfetto equilibro fra i diversi componenti: carboidrati, ferro e polifenoli. Per questo motivo è uno dei pochi carciofi che può essere consumato anche crudo. Il suo è un bouquet organolettico inimitabile, che noi dobbiamo mantenere fino a quando raggiunge i banchi del supermercato, in Lombardia, Liguria e Piemonte.

Già oggi siamo in grado di suggerire ai soci l’impiego di confezioni con film termoretraibili, che allungano la shelf-life dello spinoso fino ai 15 giorni. Il nostro obiettivo finale è quello di permettere ai soci di produrre di più e meglio, difendendo il prezzo del prodotto finito facendo leva sulla qualità DOP. Speriamo, in questo modo, di riuscire ad ottenere un margine, da investire in promozione e divulgazione.

www.carciofosardodop.it

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