Marciume da fitoftora [Phytophthora cactorum]






SINTOMATOLOGIA
È una malattia che, pur interessando diverse piante, è temibile soprattutto per le pomacee (melo e pero in particolare). Essa si manifesta con una forma di marciume che interessa la zona del colletto e che determina l’imbrunimento e la morte dei tessuti del cambio. L’alterazione si estende anche alla parte basale del tronco, fino ad un’altezza di 10-20 cm, e alle grosse radici.
Tali alterazioni possono interessare, oltre al colletto, anche il tronco fino ad un’altezza di 10-20 cm e le grosse radici. In seguito all’attacco le piante mostrano uno stato di generale sofferenza, con foglie clorotiche, scarsa vegetazione, defogliazione anticipata e, nei casi più gravi, si giunge alla morte delle stesse.
Questa malattia colpisce anche i frutti, sui quali compare una macchia livida abbastanza ampia con successiva marcescenza dei tessuti.
BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA
Il patogeno è in grado di sopravvivere nel terreno per svariati anni, adattandosi anche a condurre vita saprofitaria. Gli organi derivanti dalla riproduzione sessuata sono rappresentati dalle oospore, mentre gli elementi della riproduzione agamica sono gli zoosporangi, destinati a produrre zoospore o, più raramente, ad originare un micelio.
Le fonti di inoculo sono costituite dai frutti caduti a terra e dai residui vegetali contaminati che rimangono nel terreno. Le infezioni si diffondono facilmente lungo le fila dell’impianto con le lavorazioni e l’acqua circolante nel terreno. La pacciamatura, mantenendo umido il terreno favorisce l’attacco del patogeno, come pure l’irrigazione a goccia, per effetto della quale è mantenuta frequentemente bagnata la zona intorno al colletto. Le infezioni avvengono con penetrazione del patogeno attraverso le lenticelle o ferite di qualsiasi origine.
Molto recettivi sono alcuni portinnesti, in particolare l’M106, mentre poco suscettibile è il portinnesto M9.
DIFESA
Attraverso la scelta di portinnesti poco suscettibili si riduce il rischio di infezioni. È inoltre opportuno curare la sistemazione del terreno onde evitare ristagni di umidità.
Al manifestarsi della malattia è consigliabile trattare la zona del colletto con metalaxil o con sali di rame. Il trattamento va effettuato anche sulle piante vicine, anche se asintomatiche, per prevenire il propagarsi della malattia.
Le piante morte o gravemente colpite vanno asportate insieme al loro apparato radicale.