Striatura fogliare bruna dell'Orzo [Pyrenophora graminea]

SINTOMATOLOGIA

La malattia si manifesta sull’orzo, nella fase di accestimento e in levata, con comparsa sulle foglie di striature longitudinali lungo le nervature, dapprima clorotiche, quindi necrotiche, seguite dalla sfilacciatura del lembo.

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

Pyrenophora graminea è la forma anamorfica di Drechslera graminea. Il patogeno si conserva come promicelio e micelio quiescente localizzato negli strati più superficiali del pericarpo del seme. Con la germinazione il micelio si riattiva, invade i vasi xilematici e infetta le foglie. Il processo infettivo si realizza con temperature del suolo sotto i 12 °C e si riduce oltre i 15 °C. Il micelio differenzia rami conidiofori riuniti in gruppi di 2-6, portanti conidi inizialmente grigiastri ed infine di colore marrone scuro, cilindrici, assottigliati alle due estremità e con pseudosetti in numero variabile da 3 a 6-7. La massima manifestazione della malattia si riscontra nelle fasi di botticella e spigatura, soprattutto quando nella fase finale di evoluzione delle striature compaiono le caratteristiche sfilacciature del lembo fogliare. Nelle piante colpite la spiga presenta reste scomposte, che stentano a liberarsi dalla guaina. Molto gravi sono le infezioni che interessano la foglia a bandiera, in seguito alle quali si hanno ingenti perdite produttive che possono raggiungere il 50-60%. Il nuovo seme subisce infezioni fino alla fase di maturazione cerosa, con temperature di 10-30 °C.

Due geni attualmente conosciuti (Rpg1 ed Rpg2) inducono la completa resistenza nei confronti della popolazione del patogeno presente in Italia per cui sono sfruttati per l’ottenimento di varietà di orzo resistenti.

Fattori favorevoli allo sviluppo della malattia sono rappresentati dall’impiego di seme infetto non conciato e da semine tardive che ritardano la germinazione del seme.

DIFESA

Realizzazione delle semine in epoche ottimali per accelerare la germinazione. Impiego di varietà resistenti.

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