Septoriosi [Septoria sp.]

SINTOMATOLOGIA

I sintomi di questa fitopatia che colpisce sporadica-mente il pero appaiono sulle foglie e anche, raramente, sui frutti sotto forma di tacche brunastre, del diametro di 3-4 millimetri con la zona centrale più chiara. Al centro di tali aree compaiono successivamente dei pic-coli punti neri, visibili ad occhio nudo, che sono le frut-tificazioni picnidiche del patogeno. Le foglie ammalate tendono a cadere anticipatamente rallentando in tal mo-do il processo di accrescimento dei rami e dei frutti.

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

Gli esiti di questa malattia compaiono generalmente in giugno e possono ripresentarsi durante i successivi mesi estivi ed autunnali. La diffusione del patogeno avviene ad opera dei conidi trasportati dal vento o dal-la pioggia, i quali in presenza di acqua iniziano a ger-minare e a penetrare per via stomatica. L’intensità del-la malattia varia fortemente da una varietà all’altra in funzione della differente suscettibilità (molto recetti-va la «Coscia»). Gli attacchi più gravi si registrano solitamente nelle annate caratterizzate da elevate pre-cipitazioni durante i mesi primaverili-estivi. La con-servazione del patogeno da un anno all’altro può av-venire o per mezzo delle fruttificazioni picnidiche op-pure più frequentemente nella forma ascofora di Mycosphaerella pyri (= M. sentina) che si differenzia, durante i mesi invernali, nelle foglie ammalate cadute a terra. Quest’ultima forma sessuata è costituita da corpi fruttiferi (pseudoteci) ovali o globosi, neri, del diametro di circa 80-100 micron, nel cui interno si formano degli aschi clavati contenenti otto ascospore ialine, bicellulari, di circa 30 × 3 micron. Nella prima-vera successiva, in concomitanza di periodi molto piovosi e con valori di temperatura superiore a 10 °C, gli pseudoteci liberano poi le ascospore che vanno co-sì a reinfettare le foglie di pero.

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