Septoriosi della spiga (Septoria nodorum) [Parastagonospora nodorum]

SINTOMATOLOGIA

Il patogeno colpisce le foglie e le loro guaine portando alla comparsa di macchie allungate, irregolarmente romboidali, talora confluenti, di colore giallastro o bruno-rossastro, più scure sul bordo, nell’ambito delle quali si differenziano elementi puntiformi bruno-nerastri (picnidi).

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

Septoria tritici è la forma anamorfica di Mycosphaerella graminicola. Colpisce le foglie, soprattutto quelle basali, determinando la comparsa di macchie allungate, irregolarmente romboidali, talora confluenti, di colore giallastro o bruno, più scure sul bordo, che poi disseccano, nell’ambito delle quali si differenziano picnidi bruno-nerastri abbastanza superficiali. Da questi, in presenza di elevata umidità ambientale, fuoriesce un cirro o una lucida gocciolina gelatinosa di colore bianco lattiginoso o bruno inglobante picnoconidi cilindrici, filiformi e arcuati con 3-7 setti. Più tardi, in mezzo ai picnidi, si formano anche gli pseudoteci con aschi clavati contenenti le ascospore.

La sopravvivenza del fungo è assicurata dai picnidi o dagli pseudoteci sui resti fogliari della precedente annata. Le infezioni primarie sono originate da picnoconidi rilasciati dai picnidi o dalle ascospore (ialine, ellittiche, bicellulari con cellule disuguali) rilasciate dagli aschi contenuti negli pseudoteci. Essi germinano e originano un promicelio che penetra nei tessuti perforando la cuticola per poi sviluppare un micelio intercellulare che porta alla comparsa delle macchie dopo circa una settimana e dei picnidi 12-13 giorni più tardi. Questi rilasciano picnoconidi che, trasportati dal vento e localmente dalle piogge, diffondono le infezioni. Queste, pur avvenendo anche durante il periodo invernale, sono favorite da temperature di 15-20 °C.

In seguito alla malattia si hanno perdite di produzione e del peso specifico delle cariossidi.

Fattori favorevoli allo sviluppo delle infezioni sono nebbie e rugiade, piogge persistenti tra la levata e la fioritura, la presenza dei resti indecomposti di stoppie della precedente annata, le varietà sensibili e tardive, le eccessive concimazioni azotate che ritardano la maturazione e l’allettamento della coltivazione.

Nei diversi ambienti italiani le varietà più interessanti per la loro resistenza verso la septoriosi sono i grani duri Corallo, Dylan e Vespucci. Resistente o moderatamente resistenti sono Anco Marzio, Antalis, Kanakis, Monastir, Ramirez e Saragolla, mentre tra i grani teneri figurano Ades, Aerobic, Altezza, Anapurna, Annibale, Balneo, Basmati, Calisol, Ethic, Messager, PR22R58, Starpan e SY Alteo.

DIFESA

Evitare il ristoppio. Impiegare varietà poco suscettibili. Evitare gli eccessi azotati e le somministrazioni tardive. Interrare con sollecitudine i resti colturali.

Considerata la pericolosità della malattia, nonostante compaia saltuariamente, è necessario intervenire in maniera preventiva, nella fase di levata, ripetendo il trattamento in spigatura, oppure intervenire con presenza di macchie riguardanti il 5% della superficie delle foglie.

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