Mal bianco (oidio) [Blumeria graminis hordei]

SINTOMATOLOGIA

La malattia colpisce le parti verdi della pianta (spighe immature, foglie, culmo), ricoprendole con un feltro miceliale biancastro, formante talora macchie tendenzialmente rotondeggianti, nell’ambito delle quali si formano elementi di forma globosa depressa, della grandezza di una capocchia di spillo, di colore nerastro.

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

Le infezioni sono originate da organi di riproduzione agamica (conidi) che, germinando, originano un tubulo germinativo (premicelio) che si accresce e si ramifica per formare un intreccio di ife filiformi, lungo le quali si formano vescicole munite di una sorta di stiletto (austori) che perfora le cellule dell’epidermide per asportare sostanze per l’accrescimento delle ife. Queste differenziano poi conidi, prodotti in catenelle, che trasportati dal vento diventano fonti di inoculo per nuove infezioni. In seno al feltro miceliale le ife si organizzano in corpiccioli sferoidali neri (cleistoteci) forniti di fulcri diritti con l’estremità leggermente ramificata che assicurano la conservazione del fungo in presenza di avverse condizioni ambientali e in assenza della pianta ospite. Nel loro interno si differenziano aschi cilindrici od ovoidali pedicellati (in numero di 9-30) che rilasciano le ascospore (in genere 8 ed eccezionalmente 4). Queste, germinando, sono destinate ad originare nuove infezioni oidiche.

La malattia può manifestarsi già nel periodo autunnale, ma le infezioni più importanti avvengono nel periodo primaverile, in presenza di valori termici compresi tra i 3 e i 30 °C, con un optimum di 17 °C, e di alti tenori di umidità relativa.

Maggiormente colpite dal mal bianco sono le varietà suscettibili, le coltivazioni con eccessiva densità, seminate precocemente e lautamente concimate con azoto, nelle quali l’eccessiva densità vegetativa crea condizioni microambientali di umidità favorevoli allo sviluppo del fungo.

L’attacco oidico si ripercuote negativamente sull’attività vegetativa delle piante con conseguenti minori rese produttive.

DIFESA

Intervenire con trattaementi dopo la fase di levata e con presenza di macchie oidiche sul 5% sulla terzultima foglia.

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