Cladosporiosi [Mycovellosiella fulva]

Parti vegetative colpite, sintomatologia

Malattia particolarmente pericolosa negli ambienti protetti, colpisce principalmente le foglie e, talvolta, anche i frutti. Si manifesta con la formazione di macchie, non ben definite, sulla pagina superiore delle foglie in corrispondenza delle quali, su quella inferiore, si determina un’efflorescenza fuligginosa, verdastra e vellutata: man mano che l’infezione procede le foglie si accartocciano e disseccano.

Anche i piccioli fogliari di fusti e fiori possono manifestare le sintomatologie appena descritte.

Sui frutti i rari attacchi si evidenziano con macchie bruno-nerastre.

Aspetti biologici ed epidemiologici

Il Cladosporium fulvum (di cui si conoscono diverse razze presenti in Italia) sopravvive come micelio o sotto forma conidica sui residui colturali infetti e nel suolo; come conidi, molto resistenti al secco, sopravvive anche sulle strutture in legno delle serre.

Il patogeno può contaminare anche i semi che diventano fonte di inoculo primaria.

Condizioni favorevoli per lo sviluppo sono elevati valori di umidità dell’aria (con valori intorno al 90% per 3-4 ore si determinano infezioni di rilievo) con intervalli di temperature ampi tra i 10 ed i 27° C (optimum 22-24° C): la malattia può evidenziarsi in 36-48 ore (o anche meno in condizioni molto favorevoli). Le prime ore del mattino del periodo primaverile sono quelle in cui Cladosporium manifesta la maggiore aggressività, momenti in cui le condizioni termoigrometriche sono più favorevoli allo sviluppo del fungo.

Pioggia, vento e operazioni colturali aiutano la diffusione della malattia.

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