Carboni [Ustilago sp.]

SINTOMATOLOGIA

La malattia si manifesta durante la spigatura, con i fiori trasformati in una massa polverulenta carboniosa protetta da una pellicola argentea e trasparente che, successivamente, si rompe per lasciare uscire una polvere nerastra costituita da una miriade di spore.

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

Le infezioni avvengono ad opera delle clamidospore. Trasportate dal vento raggiungono gli stigmi e dalla loro germinazione prende origine un promicelio che penetra nell’ovario e dal quale si sviluppa poi un micelio che non disturba il processo di formazione della cariosside, localizzandosi nella zona embrionale, ove rimane quiescente per alcuni anni. Con la germinazione del seme si sviluppa per poi invadere l’apice vegetativo della plantula e diffondersi per via sistemica al culmo e alla spiga, i cui fiori vengono trasformati in una massa carboniosa costituita dalle clamidospore, protetta da una sottile pellicola argentea e trasparente. Le spighe colpite compaiono in anticipo rispetto a quelle sane e dopo la dispersione della massa polverulenta hanno un portamento eretto, svettando su quelle sane, e delle stesse rimane solo il rachide imbrattato dalle spore residue.

Le infezioni in spigatura avvengono 1-4 giorni dopo la fioritura e l’apertura delle glumelle, sono favorite da un andamento climatico caratterizzato da piogge e da temperature miti (15-22 °C), mentre quelle che interessano le piantine nate da cariossidi infette sono favorite da temperature elevate durante la germinazione.

Le perdite di produzioni possono arrivare fino al 10%, ma il danno maggiore si verifica nei campi di riproduzione, ove la presenza della malattia pregiudica il rilascio della certificazione di sanità del seme.

DIFESA

Contro la malattia ricorrere alla concia del seme e devitalizzare il micelio presente nel seme in germinazione preservando così la piantina dall’infezione fungina.

Inizio