Marciume lenticellare (Gleosporium Spp.) [Phlyctema vagabunda]

SINTOMATOLOGIA

Trattasi di una malattia che interessa soprattutto le mele, sulle quali porta alla comparsa di macchie di marciume di forma tendenzialmente circolare, di colore brunastro, comunemente noto come «occhio di pernice» o “bollato”.

Le macchie di marciume si allargano rapidamente fino a raggiungere il diametro di 2-4 cm. In corrispondenza delle macchie, centrate in genere su una lenticella, la polpa assume un colore bruno chiaro e diviene di consistenza molle. Alla superficie compaiono numerose pustole di colore biancastro con i conidi del fungo.

BIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA

L’agente della malattia, già noto come Gloeosporium album emendato in Phlyctaena vagabunda (f. perfetta Neofabraea (=Pezicula) alba), vive come saprofita sulle parti morte delle piante, come moncherini di potatura, squame corticali, frutti marcescenti, ecc.

All’inizio dell’autunno, con l’attenuarsi del caldo e in concomitanza di piogge, nebbie e rugiade, il fungo sviluppa abbondanti fruttificazioni (acervuli) i cui conidi, trasportati dalla pioggia, giungono sui frutti e li contaminano, penetrando attraverso le lenticelle. Essi rimangono in uno stato di latenza per un paio di mesi o anche più. Dopo circa un paio di mesi dalla raccolta, durante la fase di conservazione dei frutti in magazzino, con la germinazione dei conidi si sviluppa il micelio e si assiste alla comparsa delle macchie di marciume, nell’ambito delle quali si formano fruttificazioni (acervuli) con ammassi di conidi che provvedono alla propagazione delle infezioni.

Maggiormente suscettibili sono la cv. Golden Delicious e la vecchia e ormai abbandonata Abbondanza.

DIFESA

Per prevenire lo sviluppo della malattia si può intervenire in campo, prima della raccolta con:

-BELLIS (g 55/hl, tempo di sicurezza 7 gg);

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